PLURILINGUE E TRANSFRONTALIERO: WORKSHOP EUREGIO SU CAPITALE DELLA CULTURA 2019

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Schema Euregio, con Trentino, Alto Adige e TiroloRiaccendere l’interesse per gli investimenti nella cultura, realizzare progetti di impresa in grado di creare occupazione: sono tra i punti prioritari della candidatura dell’Alto Adige con Venezia e il Nordest a Capitale europea della cultura 2019. Il 29 gennaio 2013 a Bolzano un workshop dell’ Euregio con le istituzioni culturali di Alto Adige, Trentino e Tirolo ha approfondito la dimensione del plurilinguismo e della collaborazione transfrontaliera. Le proposte confluiranno nel documento di costruzione della candidatura.

L'assessore provinciale Tommasini durante i lavori tra la segretaria generale dell'Euregio Birgit Oberkofler e Peter Paul Kainrath, rappresentante altoatesino nel Comitato scientifico (LPA/ohn)
 L’assessore provinciale Tommasini durante i lavori tra la segretaria generale dell’Euregio Birgit Oberkofler e Peter Paul Kainrath, rappresentante altoatesino nel Comitato scientifico (LPA/ohn)

Le maggiori istituzioni culturali di Alto Adige, Tirolo e Trentino si sono date appuntamento nella sede della Libera università di Bolzano e per tutta la giornata hanno animato il cosiddetto “workshop Euregio”, una serie di tavoli di lavoro per promuovere la candidatura dell’Alto Adige con Venezia e il Nordest a Capitale europea della cultura 2019. Ora che la candidatura è entrata nella fase operativa, la collaborazione culturale nel GECT Euregio, il Gruppo europeo di cooperazione transfrontaliera riconosciuto dall’UE, assume infatti una particolare rilevanza.Il meeting è stato inaugurato in mattinata dall’assessore provinciale alla cultura italiana Christian Tommasini, che ha definito la candidatura “un progetto strategico: per la prima volta mettiamo la cultura e l’investimento nella cultura al centro di un progetto per lo sviluppo della nostra terra.” Tommasini ha ricordato che “questo investimento significa anche aumento di benessere dei cittadini, creazione di nuovi posti lavoro qualificati nella cultura, crescita economica.” Infine il vicepresidente della Giunta provinciale ha sottolineato la volontà dell’Alto Adige di partecipare alla candidatura “puntando anche sul plurilinguismo, punto di forza di una terra che mette in collegamento il nord e il sud d’Europa.”
 
Ad inizio pomeriggio in aula magna è intervenuto Innocenzo Cipolletta, presidente del Comitato promotore della candidatura di Venezia e Nordest, con una relazione incentrata sulle sfide di una candidatura territoriale che è anche anomala. “Perché l’iniziativa di un’area con 8 milioni di abitanti, tanti quanti la Svizzera o il Belgio, e con realtà diverse, vuole ribadire, proprio in una fase di rigurgiti nazionalistici, che le differenze non separano ma uniscono, e che la diversità crea crescita culturale ed economica”, ha spiegato Cipolletta. Comuni, Province, autonomie speciali e Regioni dovranno costruire una nuova governance tra amministrazioni con l’obiettivo, ha aggiunto, “di riaccendere l’interesse per gli investimenti e la salvaguardia nella cultura.” La candidatura è nata infatti per favorire la cultura come motore della ripresa, per realizzare progetti di impresa in grado di creare occupazione: “Per questo il lavoro in rete dovrà puntare su uno stretto rapporto tra università, imprese e sistema culturale”, ha osservato Cipolletta. L’ambizione è quella di “avviare un nuovo percorso di sviluppo del territorio che possa essere da modello anche per altre aree.” Il Comitato promotore della candidatura a Capitale 2019 intende lavorare perché questa partecipazione sia vincente, “ma ci auguriamo che il Governo si attivi per valorizzare tutte le buone idee emerse dalla competizione”, ha chiarito Cipolletta.
 
Lo stato attuale e il percorso futuro della candidatura a Capitale europea della cultura 2019 sono stati discussi in gruppi di lavoro divisi per tematiche: esposizione, festival, musei, musica, letteratura, teatro, istituzioni per formazione culturale, imprese creative, scena alternativa, marketing culturale. Indipendentemente dall’esito del processo di candidatura, l’Euregio Meeting darà sicuramente nuovi impulsi e vitalità per futuri  progetti e iniziative culturali transfrontaliere. Proposte e progetti confluiranno in un documento che contribuirà alla costruzione del dossier di candidatura per il traguardo del 2019. A fine anno ci sarà una prima scrematura (short list) delle candidature di città e aree regionali italiane, nel 2014 l’assegnazione ufficiale del titolo di Capitale europea della cultura per il 2019.

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