LE VIGNETTE IN ITALIANO

TRADUZIONE

GENNAIO

Un fiume per due valli: è il Noce, impetuoso corso d’acqua che nasce a oltre 3300 metri di quota dal  Corno dei Tre Signori e che dopo 105 km si getta nell’Adige.

FEBBRAIO

Ampie praterie tra Pellizzano e Mezzana, le rapide che sono diventate un paradiso per canoe e rafting fino a Dimaro.
Ancora la prateria tra Monclassico e Malé, l’importante biotopo di Croviana, culla della biodiversità; infine il corso più basso, che dopo aver ricevuto il contributo del Rabbiés. torrente della Val di Rabbi, prosegue la propria corsa incavandosi sempre più, fino ad arrivare alla profondissima forra di Mostizzolo, punto che segna il passaggio nella contigua Val di Non.

MARZO

Il bacino artificiale di Santa Giustina: l’imponente diga, costruita a scopo idroelettrico venne ultimata nel 1951 cambiando radicalmente un millenario paesaggio, ora caratterizzato dalla melicoltura intensiva, che occupa larghi tratti dell’ampio anfiteatro anaune. straordinariamente punteggiato di castelli su entrambi i fertili versanti.

APRILE

In Val di Non le più antiche testimonianze di una presenza umana risalgono alla fase finale del Paleolitico, circa 10.000 anni prima di Cristo; in Val di Sole, dobbiamo aspettare l’Età del Bronzo per avere tracce di presenze umane, come sul sito d’altura di San Rocco, in Val di Pejo.

MAGGIO

Età del Bronzo definita di Luco-Meluno e quindi nell’età del Ferro con la civiltà di Fritzens-Sanzeno, più nota come retica. I Reti erano maestri nella lavorazione dei metalli, soprattutto del ferro abbondante in Val di Rabbi e in Val di Pejo

GIUGNO

Dal ll-l secolo a.C., il contatto con il mondo romano condusse ad un lento processo di fusione, tale da portare alla nascita delle lingue reto-romanze, scaturite dalla sovrapposizione del latino all’antica lingua retica.
La romanizzazione è testimoniata da quello straordinario reperto che è la “Tavola clesiana”, editto dell’imperatore Claudio dell’anno 46 in cui agli Anauni, ai Sinduni e ai Tulliassi, già da tempo impiegati nell’amministrazione e nell’esercito, veniva conferita la cittadinanza romana.

LUGLIO

Non mancarono tuttavia momenti di scontro, come quelli che al confine del Tonale, verso la Valcamonica, vide contrapporsi le legioni romane e schiere di Reti, nel 16-15 a.C.

AGOSTO

Alla fine del IV secolo, precisamente nel 397, abbiamo l’evento che segna una tappa fondamentale dell’evangelizzazione della Val di Non, con il martirio dei tre missionari cappadoci Sisinio, Martirio e Alessandro, inviati dal vescovo di Trento Vigilio tra le popolazioni rurali anauni, devote al culto romano di Saturno.

SETTEMBRE

Le successive migrazioni barbariche e la fine dell’impero rimescolarono le popolazioni e le culture, dando avvio ad un lungo medioevo

OTTOBRE

Politicamente inserite nel contesto del Principato vescovile di Trento, fondato nel 1004 e componente del Sacro Romano Impero della nazione germanica fino al 1803, le valli si trovarono al centro dell’età dei castelli, delle famiglie nobili e di una società in cui furono le Carte di Regola a definire negli aspetti quotidiani la vita delle comunità rurali.

NOVEMBRE

Nel corso del XIX secolo si assiste ad una rinascita di una identità ladina. Il fenomeno riguardò soprattutto l’area dolomitica e le valli ladine del massiccio del Sella, che intrapresero un lungo cammino che le avrebbe viste, con la nascita dell’Autonomia, tutelate in quanto minoranza  linguistica. Un analogo cammino è stato avviato negli ultimi anni del XX secolo anche nelle valli di Non e di Sole, riscoprendo e valorizzando un patrimonio culturale tuttora vivo.

DICEMBRE

Son qui a sta sortiva, tra i crozi de dolomia e corn de chjaura, 
n torn a mi pradi verdi grandi come fazöi e boschj incontaminadi de laresi e peci 
Sta acqua forta che la ven da Pej e che plan plan la schjava e la solchja traversando le naunechje val da semper  le l’centro de noi anauni
 che qui tanti ani fa aven metù rais 
e che da qui slonghjan l sguardi vers l mond n torn!